Kriya: cos'è e a cosa serve (2024)

Kriya: cos'è e a cosa serve (1)

Kriya: cos'è e a cosa serve (2)

Pubblicato 4 anni fa
Yogi Bhajan

#Yoga

Leggi un estratto da "Sadhana Guidelines" di Yogi Bhajan

Un Kriya è una tecnica usata nel Kundalini Yoga per produrre uno stato alterato di coscienza.

Tale tecnica può essere una meditazione o un esercizio oppure entrambi. Non tutti gli esercizi sono un kriya. Praticando un kriya, si dà il via ad una sequenza di manifestazioni fisiche e mentali che influenzano corpo, mente e spirito. Ogni kriya propone un effetto specifico, ma tutti bilanciano i chakra, stimolano il sistema ghiandolare e rafforzano il sistema nervoso.

In questa sezione troverete kriya di differenti livelli di difficoltà. Alcuni, come il Sat Kriya, sono esercizi di meditazione, mentre altri sono sequenze di esercizi con più posizioni seguite da una meditazione o un rilassamento.

Ogni kriya è accompagnato da un commento sugli effetti fisici, mentali e/o spirituali prodotti nel praticarlo. Quando si raggiunge la maestria di un kriya, il praticante acquisisce facile ed immediato accesso ad un particolare stato emotivo o di coscienza.

Tutti i kriya, così come le informazioni incluse nelle parti sulle basi e la meditazione, provengono integralmente dagli insegnamenti di Yogi Bhajan, Maestro di Kundalini Yoga, lo Yoga della Consapevolezza.

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Indice dei contenuti:

  1. Serie di base per l’energia della spina dorsale
  2. Sat Kriya

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Serie di base per l’energia della spina dorsale

  1. Sedete in Posizione Facile. Afferrate le caviglie o gli stinchi con entrambe le mani e inspirate profondamente mentre flettete la spina dorsale in avanti e sollevate il torace. Espirando, flettete la spina dorsale indietro. Tenete la testa in linea per non farla ciondolare. Ripetete per 108 volte. Per finire: inspirate al centro con la schiena dritta, espirate e rilassate. Riposate 1 minuto.
  2. Seduti in Vajrasana, sui talloni. Poggiate le mani piatte sulle cosce. Continuate a flettere la spina dorsale in questa posizione. Inspirate mentre flettete la spina dorsale in avanti, espirate indietro. Mentalmente vibrate Sat nell’inspirazione e Nam nell’espirazione. Ripetete per 108 volte. Riposate 2 minuti.
  3. Sedete in Posizione Facile afferrate le spalle con le quattro dita davanti e i pollici dietro. Inspirate e ruotate verso sinistra, espirate e ruotate verso destra. Il respiro è lungo e profondo. Continuate per 26 volte. Per finire: Inspirate al centro, espirate e rilassate. Riposate per 1 minuto.
  4. Agganciate le dita nella Stretta dell’Orso al Centro del Cuore. Muovete i gomiti con un movimento altalenante respirando profondamente con circa una oscillazione al secondo. Continuate per 26-108 volte; poi inspirate, espirate, e tirate le mani come se cercaste di separarle. Riposate per 30 secondi.
  5. Ancora in Posizione Facile, afferrate saldamente le ginocchia e tenendo i gomiti dritti, cominciate a flettere la parte superiore della colonna. Inspirate in avanti, espirate indietro. Ripetete per 108 volte. Riposate per 1 minuto.
  6. Scrollate le Spalle: Portate entrambe le spalle in alto verso le orecchie nell’inspirazione e rilassatele verso il basso nell’espirazione. Fatelo per meno di 2 minuti al ritmo di circa 12 alzate di spalle ogni 10 secondi. Inspirate e sospendete il respiro 15 secondi con le spalle verso l’alto. Rilassate.
  7. Ruotate il collo lentamente verso destra per 5 volte, poi verso sinistra per 5 volte. Per finire: Inspirate con la testa al centro.
  8. Agganciate le dita nella Stretta del’Orso all’altezza della gola. Inspirate, applicate mulabandha; espirate, applicate mualbandha. Poi sollevate le mani sopra la cima della testa. Inspirate, applicate mualbandha; espirate, applicate mualbandha. Ripetete l’intero ciclo altre due volte.
  9. Sat Kriya: Sedete sulle caviglie e allungate le braccia sopra la testa in modo tale che i gomiti abbraccino le orecchie. Coi palmi uniti, incrociate tutte le dita tranne gli indici (Giove) che puntano dritti verso l’alto. Cominciate a vibrare con enfasi Sat Nam con un ritmo costante di circa 8 volte ogni 10 secondi. Vibrate Sat dal Punto dell’Ombelico e plesso solare, spingendo sempre l’ombelico all’interno, verso la colonna vertebrale. Con Nam rilassate l’ombelico. Continuate per almeno 3 minuti, poi inspirate e strizzate con forza i muscoli dai glutei verso l’alto attraverso la schiena oltre le spalle. Mentalmente permettete all’energia di fluire verso la cima della testa.
  10. Rilassatevi completamente sulla schiena per 15 minuti.

COMMENTI:

L’età si misura dalla flessibilità della spina dorsale: per rimanere giovani, rimanete flessibili. Questa sequenza lavora sistematicamente dalla base alla cima della colonna vertebrale. Tutte le 26 vertebre vengono sollecitate e tutti i chakra ricevono una esplosione di energia.

È una buona sequenza da praticare prima della meditazione o come riscaldamento prima di un kriya più vigoroso. In una classe di principianti, ciascun esercizio che prevede 108 ripetizioni può essere fatto 26 volte. I periodi di riposo saranno invece estesi in modo appropriato.

Molte persone notano una maggiore chiarezza mentale e alacrità dopo la pratica regolare di questo kriya. Un fattore che contribuisce è l’aumento della circolazione del fluido spinale, che è fondamentale per avere una buona memoria

Sat Kriya

Sedete sui talloni e allungate le braccia sopra la testa in modo tale che i gomiti abbraccino alle orecchie. Coi palmi uniti, intrecciate tutte le dita tranne gli indici (Giove) che puntano dritti verso l’alto.

Cominciate a vibrare con enfasi Sat Nam con un ritmo costante di circa 8 volte ogni 10 secondi. Vibrate il suono Sat dal Punto dell’Ombelico e plesso solare, spingendo sempre l’ombelico all’interno verso la colonna vertebrale.Con Nam rilassate l’ombelico.

Continuate per almeno 3 minuti, poi inspirate e strizzate con forza i muscoli dai glutei verso l’alto attraverso la schiena oltre le spalle.

Mentalmente permettete all’energia di fluire verso la cima della testa. Idealmente, dovreste rilassarvi il doppio del tempo di quello della pratica del Kriya.

COMMENTI:

Il Sat Kriya è fondamentale nel Kundalini Yoga e dovrebbe essere praticato quotidianamente almeno per 3 minuti. Se non avete tempo per nient’altro, fate in modo che questo kriya sia parte del vostro impegno quotidiano con voi stessi per mantenere il corpo un tempio di Dio pulito e vitale.

Notate che si enfatizza la spinta all’interno del Punto dell’Ombelico. Non cercate di applicare mulabandha; esso avviene in maniera automatica quando si tira l’ombelico. Di conseguenza, le anche e la colonna lombare non ruotano né si flettono. La colonna rimane dritta e l’unico movimento che le braccia compiono è di allungarsi leggermente su e giù ad ogni Sat Nam mentre il torace si solleva.

Gli effetti del Sat Kriya sono numerosi.

Rafforza l’intero sistema sessuale e stimola il suo naturale flusso di energia, rilassando le fobie sulla sessualità. Permette di controllare l’insistente impulso sessuale ricanalizzando il flusso dell’energia sessuale verso attività creative e curative nel corpo.

Le persone che hanno seri squilibri o problemi mentali traggono beneficio da questo kriya perché tali disturbi sono sempre connessi a uno squilibrio nelle energie dei tre chakra inferiori.

La salute fisica generale migliora perché da questo esercizio gli organi interni ricevono un massaggio delicato e costante. Il cuore si irrobustisce per il movimento ritmico in alto e in basso della pressione sanguigna che generate con il movimento di pompaggio del punto dell’ombelico.

Questo esercizio lavora direttamente sulla stimolazione e canalizzazione dell’energia kundalini, quindi deve essere sempre praticato col mantra Sat Nam.

Potete allungare la durata del kriya fino a 31 minuti, ma ricordate di fare subito dopo un lungo e profondo rilassamento.

Un buon metodo per incrementare la durata è di praticare il kriya per 3 minuti e poi riposare per 2 minuti. Ripetete questo ciclo finché non avrete completato 15 minuti di Sat Kriya e 10 minuti di riposo. Poi fate seguire a questa sequenza un ulteriore rilassamento di 15-20 minuti.

Non cercate di arrivare direttamente ai 31 minuti solo perché vi sentite forti, virili o siete degli insegnanti di yoga. Rispettate il potere intrinseco della tecnica. Lasciate che il kriya prepari in modo corretto il terreno del vostro corpo per piantare il seme dell’esperienza più elevata. Non è solo un esercizio, è un kriya che lavora su tutti i livelli dell’essere, conosciuti e sconosciuti.

Potreste bloccare le esperienze più sottili di energie elevate sforzando il corpo troppo duramente. Potreste avere una smisurata ondata di energia oppure una esperienza di coscienza più elevata ma non essere in grado di integrare tale esperienza nella psiche. Quindi preparatevi con costanza, pazienza e moderazione. Il risultato finale è assicurato.

Se non avete fatto uso di droghe o avete ripulito il vostro organismo da tutti i relativi effetti, potete scegliere di praticare questo kriya coi palmi aperti, premendoli fra di loro. Questo rilascia molta più energia rispetto all’altro metodo. Generalmente non viene insegnato in questo modo in una lezione pubblica perché qualcuno dei partecipanti potrebbe avere i nervi indeboliti dall’uso di droghe.

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Author: Tuan Roob DDS

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